La cosa che mi ha sempre contraddistinta, nello scegliere i versi da condividere con voi, è stata l’originalità e la novità tipica di coloro che sanno poetare senza mai sfiorare quegli edulcorati assiomi, arcinoti, scadenti e scaduti che – troppe volte – abbassano i livelli qualitativi della poesia.
Insomma, la solita rima “fiore – cuore – amore” da decenni non è più cosa contemplata, almeno non per i miei gusti. Trovo ci sia molta più profondità là dove l’amore assurge a concetto pensato, aperto ed universale, declinato in ognuna delle sue molteplici forme possibili: specie quando s’allarga oltre il limite microscopico del Sé ed anela al più ampio respiro del Noi.
[Le sfumature infinite di Noi, in quanto persone, andrebbero valutate, tutte, con gli occhi della poesia: probabilmente, anche le risposte che non troviamo nell’immediato, avrebbero la speranza di nascere, crescere e brillare di luce nuova. Senza alcuna determinazione spaziotemporale e senza nessuna assurda pregiudiziale.]
Ho trovato una poetessa che, dell’amore e con amore, ha saputo scrivere ciò che io stessa avrei scritto. La sola differenza – incontrandola le ho detto esattamente questo – è che lei vive ciò che scrive mentre io, al massimo, potrei fare un patchwork e prendere qualche pezzo sparso qua e là durante il mio mezzo secolo. Posso immaginare, riflettendo, perché so esattamente cosa non vorrei mai: questo è fondamentale, al netto di quanto non si vuole si scopre cosa si desidera. Ecco, la ricchezza scaturisce dal confronto, e una rara forma d’amore è anche l’amicizia […]
L’articolo segue su LIBRERIAMO → “Rubo parole al cielo”_Una recensione di Paola Cingolani
Get Social