Così, seguendo un sogno, sono atterrata in Spagna, per la precisione a Girona. La mia destinazione è Cordova, ma ho pensato che invece di farmi quattro ore di autobus in Italia per raggiungere Fiumicino, avrei potuto decollare da Pescara e trascorrere cinque ore in treno in Spagna per raggiungere la città della Mezquita. A Girona sono rimasta una notte. Avrebbe meritato di più. Il centro storico è meraviglioso. Mura di cinta percorribili, torri dalle quali poter gettare uno sguardo stupito sulla città e la natura dintorno, scalinate tra il verde, pochi turisti. Per la strada, ancora ignara della bellezza di questa città, incontro Pablo di Lisbona che mi chiede informazioni. Devo deluderlo, sono appena arrivata. Ma a lui non importa. Mi chiede da dove vengo, cosa ci faccio qui, quanto tempo voglio restare. Tutto in 30 secondi, almeno così mi sembra. Senza che io abbia il tempo di oppormi – poi, in fin dei conti perché? È pure giovane e carino – mi abbraccia, mi bacia e mi invita a bere con lui una birra. Rifiuto, ma non si lascia scoraggiare. Mi prende sottobraccio, vuole portarmi con sé. “Cosa ci vai a fare a Cordoba”, mi chiede in inglese. “it’s very ugly”. Spero vivamente si sbagli. Infatti, per mia fortuna. Lo scoprirò solo poche ore più tardi. Mi sgancio, lo lascio proseguire per la sua strada. I suoi passi sono così dinamici che sembra se ne vada in galoppo, come un puledro irrequieto. Io seguo il mio istinto e girovago per la città senza meta, pronta a farmi sorprendere. E mi Girona mi sorprende completamente. Mi riprometto di tornare. Lo dico sempre, quando un posto mi piace, poi non lo faccio mai. Preferisco esplorare posti che ancora non conosco.
Finalmente sono giunta a Cordoba e sono felice di esserci.
Maria Letizia Del Zompo
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