Lo stupro non è un atto sessuale, ma un atto di violenza.
La motivazione di colui che stupra non è la soddisfazione di un bisogno erotico, ma di una volontà di potere. Si vuole prevaricare, soggiogare, schiavizzare la vittima. Lo stupratore vuole esercitare controllo e celebrare la sua egemonia. Sui pensieri, sulle emozioni della vittima. Vuole dominarne la vita. Anche nei giorni a venire.
Se si sa questo, cadono tutte le pretestuose e pietose scuse tirate in ballo da uomini (e purtroppo anche donne) che tendono a scagionare l’aggressore e colpevolizzare la vittima, come i presunti istinti indomabili degli uomini e le provocazioni femminili attraverso abbigliamento e trucco inadeguati.
Lo stupro non è sesso ma un atto di violento potere, di disprezzo della dignità umana.
Maria Letizia Del Zompo
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